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AFRAGOLA. Dopo il manifesto il PD deve fare un’azione politica che stani i mal di pancia della maggioranza

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AFRAGOLA – A più riprese ho raccontato e illustrato il fallimento dell’Amministrazione Grillo, un fallimento che viene da lontano, che si preannunciava già nelle stanze degli accordi pre-elettorali. Una coalizione troppo eterogenea ed eticamente non all’altezza per i problemi complessi che una città come Afragola deve affrontare. Un sindaco troppo remissivo, troppo attento al buon senso e con un pugno troppo morbido per poter mantenere a bada gli squali che siedono tra giunta e aula.

Ad un certo punto si è avuto, come normalità vuole, un vero e proprio scollamento. Ognuno ha cominciato ad andare per la propria strada e ognuno ha tenuto conto solo ed esclusivamente di quanto promesso in fase pre-elettorale mettendo da parte qualsiasi azione da intraprendere per il bene della città.

Dopo varie vicissitudini ed eventi anomali avvenuti in città, come la lettera rinnegata dall’assessore Affinito dove si denunciano gravi anomalie nel corso burocratico degli affidamenti diretti per somma urgenza, la relazione sulla condizione economica dell’ente comunale redatta dal dirigente Marco Chiauzzi e della quale non si hanno più notizie, il respingimento da parte della Procura della Repubblica alla delibera salva abbattimenti adottata anche contro sentenze già emesse e il costo più esoso d’Italia del Nucleo di valutazione tra l’altro formato da chi non ne possiede i requisiti, il PD decide di affondare anche lui il colpo e redige un manifesto alquanto simpatico.

Ora, al di là, della simpatia che possa attirare la comunicazione intentata dalla Segreteria cittadina scimmiottando le parole del Consigliere Caiazzo e usando la parola “Jatevenne”, siamo sicuri che il PD sarà consequenziale al manifesto?

Il PD afragolese da quando è all’opposizione ci ha sempre abituato all’affissione di manifesti che saranno visibili massimo per tre giorni in città, poi il naturale corso delle promozioni sul territorio farà si che il manifesto affisso sarà coperto e con esso anche tutti i buoni propositi del partito democratico afragolese.

Non voglio credere che il PD possa pensare che basti un manifesto con su scritto l’invito ad andarsene per far sì che “Grillo e la sua banda” possa all’indomani ascoltare il consiglio, raccogliere baracche e burattini e abbandonare Palazzo Moriani. 

Per ottenere qualcosa, il PD deve, adesso, per forza di cose, fare un’azione politica degna di nota. Dopo il manifesto i democratici afragolesi dovrebbero come minimo protocollare una mozione di sfiducia del primo cittadino per poi discuterla in aula in piena trasparenza davanti ai cittadini afragolesi.

Si è consapevoli che con nove consiglieri all’opposizione non si può sfiduciare un sindaco ma la stessa sarà un’occasione, prima di tutto, per contarsi e sapere se realmente si è in nove e se si è tutti uniti nelle file di questa opposizione.

Encomiabili sono gli interventi dei vari Tuccillo, Cuccurese o Giustino, ma qui c’è da capire cosa vuole fare da grande quest’opposizione!? Soprattutto al netto dei singoli quanta unità c’è tra di loro.

Poi c’è una cosa che taglia la testa al toro. Un’ipotetica mozione di sfiducia presentata da una forza di opposizione, non solo finisce di mettere fibrillazione all’interno della maggioranza ma serve anche a stanare i vari personaggi che dichiarano apertamente mal di pancia in questa amministrazione.

Al voto in aula, i cittadini afragolesi riusciranno a comprendere anche la vera natura delle dichiarazioni dei vari Caiazzo quando dà della banda all’amministrazione Grillo. Riusciremo a vedere che posizione prenderà realmente Enzo De Stefano che pochi giorni fa si è dichiarato distante dalle idee della maggioranza. Come voterà Grazia Moccia, da sempre, insieme a De Stefano, bistrattata dall’intera amministrazione.

Insomma, con una mozione di sfiducia, il PD, non solo darà consequenzialità alla redazione del manifesto, non solo potrà fare la conta degli oppositori di Grillo ma farà capire anche ai cittadini afragolesi, quanto siano genuine e quindi per il bene pubblico oppure quanto siano interessate solo ad allargare il mercato delle vacche aperto due anni fa, le dichiarazioni dei vari Caiazzo, De Stefano, Moccia e le varie posizioni intraprese durante il corso di questa consiliatura dalla Lega e da Forza Italia.

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Afragola, operaio finisce in un’impastatrice del cantiere: addio a Raffaele

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Un operaio originario di Afragola, Raffaele Boemio, dipendente di una ditta di Nola, ha perso la vita – nel pomeriggio di giovedì – a seguito di una caduta in un’impastatrice del cemento in un cantiere per la fibra ottica a Cancello ed Arnone (Ce).
Ad ora, è ignota la causa. La salma della vittima, 62enne, è stata sequestrata per l’autopsia.
Indagini in corso da parte dei carabinieri.

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AFRAGOLA – Rapina shock al centro commerciale ‘Le Porte di Napoli’

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Ad Afragola, nel centro commerciale Le Porte di Napoli, è – da poco – avvenuta una rapina.
Ad intervenire, in via Santa Maria, sono stati i carabinieri di Casoria.
Da una primissima ricostruzione, da verificare, sembra che due persone armate, verosimilmente di pistola, avrebbero messo a segno un colpo in una gioielleria ubicata all’interno del centro commerciale, portando via con sè diversi gioielli e orologi, per poi darsi a gambe levate. 
Le indagini sono in corso. Non ci sarebbero feriti, né sarebbero stati esplosi colpi da arma da fuoco.

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Afragola, uomo sequestrato e picchiato da due uomini del clan

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La Procura di Napoli ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile di Napoli e il Commissariato di Polizia di Afragola. Le due persone sono ritenute indiziate dei reati di sequestro di persona, detenzione e porto di armi, lesioni e rapina, con l’aggravante dal metodo mafioso.
I fatti sarebbero avvenuti ad Afragola e Somma Vesuviana, con un modus operandi del tutto brutale: la vittima sarebbe stata sequestrata per più di un’ora e picchiata in maniera reiterata.
Il movente è al momento ignoto.

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